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Tanti Stati, molte somiglianze costituzionali

In geografia stiamo studiando l'Europa. Innanzitutto abbiamo contato gli Stati: ben 48! Tuttavia, nonostante le differenze, sono molte di più le somiglianze: i regimi sono solamente due (monarchia e repubblica, più diffusa) e sono più comuni le monarchie costituzionali o le democrazie parlamentari. Gli Stati possono essere anche unitari (che non prevedono autonomie locali e sono accentrati) o federali (clicca qui per una carta geografica).

La storia dell'Europa in sintesi

Dal punto di vista storico, il primo tentativo di unificare l’Europa risale al II secolo d.C. (quando l’Impero romano raggiunse la sua massima espansione). Nel Medioevo Carlo Magno tentò di nuovo l'unificazione europea e più recentemente ci hanno provato anche Napoleone e Hitler...

La CECA nacque nel 1951 e ad essa aderirono sei Stati, tra cui il nostro. In seguito (1958) nacque la CEE, cresciuta fino a dodici Paesi. Gli Accordi di Schengen (1990) permisero di superare i confini con la libera circolazione delle persone e delle merci. La nascita dell’UE (1992) è coincisa con il progetto di unificazione finanziaria che ha condotto a introdurre una moneta unica: l’Euro. Oggi l'UE conta 28 Paesi, l'Euro sedici aderenti. Contribuiscono all'unificazione anche i progetti TENs che hanno l’ambizione di creare grandi assi di comunicazione ovest-est e nord-sud. Infine, ci siamo accorti che l'UE mette in atto diverse politiche: agricola, dei trasporti, di solidarietà...

Una concreta Unione Europea

Il problema era che non capivamo l'importanza concreta dell'UE nella nostra vita. Per questo, il professor Sonnante durante le vacanze di Natale ci ha dato il compito di catalogare le opere finanziate con fondi europei. La ricerca è sfociata in una mappa interattiva realizzata e pubblicata qui sotto. La mappa indica i principali interventi (soprattutto crispianesi) finanziati in questi ultimi anni (dal 2007 al 2013). Ogni sito, se possibile, riporta anche il costo e l'anno di realizzazione. Il file allegato all'articolo riproduce l'elenco dei progetti con le relative somme richieste e impegnate).

Mappatura di alcuni finanziamenti dell'Unione Europea utilizzati nel Comune di Crispiano. Alcuni dati possono essere errati poiché raccolti da fonti di vario tipo e non sempre da fonti istituzionali. Clicca su ogni indicatore e troverai informazioni.

Dalla mappa si comprende che gli interventi sono numerosi (l'elenco è contenuto nel file PDF allegato: puoi trovarlo alla fine dell'articolo) e coinvolgono:

  • tutte le scuole (infanzia, primaria, secondaria di I grado e secondarie di II grado)
  • la Biblioteca Civica "C. Natale"
  • le infrastrutture stradali (le rotonde)
  • le aree produttive (area artigianale e industriale nella zona Alezza)
  • le infrastrutture sanitarie (nuovo poliambulatorio)
  • le aree ricreative (parchi attrezzati e piste ciclabili nel quaretiere S. Maria Goretti)
  • le zone agricole
  • le Ferrovie del Sud-Est.

Elaborazione dei dati

Abbiamo poi distinto gli interventi per tipologia: politica agricola, istruzione, politica sociale, politica relativa ai trasporti. Prima di iniziare ci sembrava che la maggioranza dei finanziamenti fosse nel campo dell'istruzione (forse perché conosciamo e viviamo di più questo settore), ma nel settore sociale raggiungiamo quasi i 2 milioni di €, nella politica agricola superiamo il milione e mezzo.

Analisi dei finanziamenti (2007-2013) a seconda della politica europea
Tipo di politicaFinanziamento
Agricola € 1.631.068,40
Istruzione € 871.970,82
Sociale € 1.916.408,18
Trasporti e Sociale € 30.910,00
Istruzione e Sociale € 178.962,02
Non definita € 784.280,90

Riflessioni

Ma perché l'UE finanzia di più la politica sociale o agricola? In realtà non decide Bruxelles: abbiamo capito che dipende dai progetti che presentiamo noi (il Comune, le scuole...). Abbiamo anche capito che siamo lenti e poco "progettisti". Infatti, le regioni italiane sono quelle che presentano meno progetti e quelle che li realizzano più lentamente (abbiamo letto http://bit.ly/1n8VDv6 e http://bit.ly/1cRyXhU).

Insomma, noi facciamo pochi progetti; se ne facessimo di più potremmo diventare dei paesi all'avanguardia. In Italia paesini più piccoli dei nostri sono riusciti a realizzare molto di più sfruttando pienamente i fondi, non tralasciando nulla e rispettando le normative europee sulla salute, sulla sicurezza ecc. Se presentassimo più progetti otterremmo più fondi, avremmo più strutture (anche più belle) e più sviluppo. La Basilicata ha presentato tantissimi progetti e ha raggiunto un livello che non le permette più di sfruttare i fondi europei: è diventata una regione sviluppata ("Fondi comunitari, L'Italia al penultimo posto quanto a rimborsi dall'Europa", pubblicato nel 2012 su "La finanza sul Web" e oggi offline)!

Abbiamo capito che l'UE è un'opportunità importante perché ci consente di raggiungere uno sviluppo sociale, economico e culturale più alto grazie alla solidarietà dei Paesi più ricchi. Abbiamo imparato che Crispiano e Statte possono sfruttare di più i finanziamenti europei. Speriamo e chiediamo che accada.

Classe 2^ G (Scuola Secondaria di I grado "F. Severi")

Il testo di questo articolo è stato in parte pubblicato sul settimanale "Volta la carta" (giornale di Crispiano e Statte) dell'8 febbraio 2014

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