Disegnare e colorare una carta in cui distingere gli Stati federali da quelli unitari

Quali sono, in Europa, gli Stati federali? E qual è il contrario di "Stato federale"?

A partire dalla carta politica muta (puoi scaricarla da qui), disegniamo al computer o a mano una carta geografica:

  1. Apri l'immagine in un programma per modificare le immagini (può bastare anche Paint, se hai Windows)
  2. Consultando il libro di geografia o anche siti Internet (ad esempio Wikipedia), per ogni Stato cerca quale forma di organizzazione territoriale è in vigore
  3. Utilizzando lo strumento "secchiello", riempi ogni Stato con due colori a scelta, a seconda della forma costituzionale
  4. Completa la carta compilando la legenda

Carta geografica

Seguendo questa procedura, è stata creata la carta disponibile qui sotto, che riassume proprio i risultati della domanda posta all'inizio.

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Carta degli Stati europei federali, unitari e in via di federazione

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Analisi della carta geografica

La carta, al contrario di quanto illustrato sopra, presenta non due ma tre colori: in viola gli Stati federali, in verde chiaro gli Stati unitari, in arancio gli Stati in via di federazione.

  • Stati federali: Austria, Belgio, Germania, Russia, Serbia-Montenegro, Spagna, Svizzera
  • Stati in via di federazione: Italia, Regno Unito.
  • Stati unitari: i rimanenti.

Attenzione: la Bosnia-Erzegovina è formata da diverse unità amministrative. Di esse, una è la Federazione di Bosnia ed Erzegovina: questa è federale, ma non l'intero Stato.

Se confronti questa carta con quella in cui si distinguono gli Stati repubblicani da quelli monarchici, potrai correggere un possibile errore di valutazione: possono essere federali anche Stati monarchici (lo sono il Belgio, la Spagna e la Svezia).

Perché alcuni Stati europei sono federali o vogliono diventarlo?

Partiamo dall'osservazione. Gli Stati federali si trovano per lo più in tre aree:

  1. una posta al centro dell'Europa (dalla Germania all'Italia, comprendendo anche il Belgio),
  2. una a oriente (Russia),
  3. una nei Balcani (Serbia-Montenegro).
  4. Al di fuori di queste aree possiamo collocare altri tre Stati: Regno Unito, Spagna e Svezia, che non possono essere compresi nelle precedenti aree e che apparentemente non hanno nessun punto in comune.

Invece tutti hanno un aspetto in comune: la storia!

  1. L'area centrale europea corrisponde grosso modo al territorio del Sacro Romano Impero Germanico. Sempre caratterizzato dalla notevole frammentazione territoriale, culturale, politica (e poi anche religiosa), questi territori, in 1000 anni, hanno provveduto ad organizzarsi autonomamente a causa della distanza della sede centrale del potere (l'imperatore) oppure hanno sempre lottato per mantenere la propria autonomia. L'organizzazione federale attuale consente di proseguire in questa linea, pur riconoscendosi parte di uno Stato più grande.
  2. Anche la Russia, negli ultimi 1000 anni, ha avuto una storia caratterizzata dalla frammentazione (anche perché il territorio è davvero enorme). Se escludiamo alcuni momenti storici (ad esempio, il Comunismo durante il Novecento), dovremmo parlare più di "Russie" che di "Russia".
  3. L'area balcanica, per ragioni geografico-fisiche (territorio molto montuoso caratterizzato dalla presenza di tante catene e quindi di tante valli generalmente isolate) e storiche (frequenti e rapide invasioni o colonizzazioni che hanno generato una situazione etnica e culturale molto diversificata) è naturalmente portata alla frammentazione. Ne è prova l'avvio della Prima Guerra Mondiale, la nascita e la crisi della Jugoslavia, l'attuale divisione in tanti piccoli Stati. L'unico Stato attualmente federale è la Serbia-Montenegro, anche se non è garantito che lo rimanga per il futuro.
  4. Regno Unito e Spagna hanno una storia simile. Caratterizzati dalla coesistenza di più Stati nel proprio territorio, hanno subito la prevalenza di uno di esso sugli altri, per poi avvertire la necessità di un nuovo equilibrio.
    1. La Spagna, durante il Quattrocento, non esisteva perché c'erano almeno quattro Stati, su cui poi prevalse la Castiglia. Solo dalla fine degli anni '80 del 1900 è stata intrapresa una serie di riforme che ha portato all'attuale monarchia federale;
    2. Il Regno Unito è nato solamente nel 1707 con la prevalenza della monarchia inglese sulle altre; ma le ultime riforme stanno portando al riequilibrio tra i territori, in funzione di una maggiore autonomia di Galles, Scozia e Irlanda del Nord;
    3. Serbia e Montenegro, dopo le guerre degli anni Novanta del 1900, hanno trovato una soluzione federale, anche se probabilmente si potrà arrivare ad una completa separazione tra i due Stati.

E l'Italia?

Complessa storia! Se è vero quanto già detto (l'Italia del Nord ha fatto parte del Sacro Romano Impero fino al 1797), il Risorgimento non ha semplificato la situazione. Negli anni Quaranta e Cinquanta del 1800 c'erano diverse correnti, tutte favorevoli all'unificazione dell'Italia, ma secondo due visioni:

  • una federalista: ogni Stato esistente doveva rimanere autonomo ma riconoscersi parte dello Stato italiano (da far nascere);
  • una unitaria o centralista: tutti gli Stati esistenti dovevano cessare la propria esistenza e dare vita ad un unico Stato, sotto la guida di uno di essi.

Senza riassumere qui la storia del Risorgimento, gli eventi hanno spinto verso la seconda idea e hanno fatto nascere uno Stato centralista (sotto la guida sabauda). Ma dagli anni Ottanta del Novecento è tornata la discussione sul federalismo (soprattutto per l'azione della Lega Veneta e della Lega Lombarda, poi Lega Nord).

Attualmente, la riforma costituzionale del 2001 ha trasformato l'Italia in uno Stato teoricamente federalista (le Regioni hanno molti più poteri di prima), ma praticamente ancora centralista (molte autonomie non sono ancora riconosciute, soprattutto per gli Enti più piccoli come i Comuni).

Recentemente è stata approvata la legge che autorizza la formazione di due nuovi enti: "Roma capitale" e le "città metropolitane". Ma solamente una completa revisione del Titolo V della Costituzione potrà segnare la svolta definitiva dell'Italia verso il federalismo vero e proprio o verso il ritorno al centralismo.

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