Guida passo passo alla corretta interpretazione dei grafici dei settori economici

Interpretare un grafico dei settori economici è apparentemente facile. Al contrario, ci sono alcuni elementi che possono portare a degli errori di lettura e comprensione. Segui questa guida.

Prima lettura

Innanzitutto, dobbiamo prendere un grafico (è più corretto definirlo "areogramma") e capire come è composto. Prendiamo come esempio il grafico dell'Abruzzo.

Grafico dei settori produttivi: Abruzzo (2010)

Immagine webp (85 KB)

Possiamo osservare che il grafico è composto da tre parti:

  1. la prima (in questo caso in verde) rappresenta la percentuale di impiegati nel settore primario (attenzione: non solo nell'agricoltura, ma anche nell'allevamento, nella pesca e nelle attività legate alla superficie boschiva);
  2. la seconda (in rosso granata) rappresenta la percentuale di impiegati nel settore secondario (artigianato e industria);
  3. la terza rappresenta la percentuale di impiegati nel settore terziario (servizi, turismo, terziario avanzato...).

Sembra naturale, ma è il caso di dirlo: l'areogramma dei settori deve necessariamente avere tre spicchi, né uno in più, né uno in meno. È vero che esiste il settore terziario avanzato, detto anche quaternario, ma esso viene ancora incluso nel settore terziario (è difficile distinguerlo da quest'ultimo).

Infine, nei grafici pubblicati in questo sito, tra parentesi in alto (vicino al nome della regione o dello Stato), è indicato l'anno a cui si riferiscono i dati delle percentuali.

Privacy Policy