Guida passo passo alla corretta interpretazione dei grafici dei settori economici

Interpretare un grafico dei settori economici è apparentemente facile. Al contrario, ci sono alcuni elementi che possono portare a degli errori di lettura e comprensione. Segui questa guida.

Interpretare il grafico: Paese in via di sviluppo

Prendiamo in esame il grafico della Cina.

Grafico dei settori produttivi: Ungheria

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Il grafico mostra che gli impiegati nel settore primario sono il 36,7% del totale; nel secondario lavora il 28,7%; nel terziario il 34,6%.

In questo grafico, i tre settori sono più o meno equilibrati: nessuno dei tre supera il 50%. Se si esamina l'andamento del grafico negli anni, si può osservare una riduzione del personale del settore primario ed una crescita degli altri due settori.

Insomma, il grafico vuole indicare che l'economia di questo Stato, precedentemente agricola, è in via di evoluzione verso un altro tipo di economia, generalmente di tipo industriale. In sintesi:

  1. il settore primario sta passando da un alto numero di manodopera ad un numero sempre più basso (grazie ad una meccanizzazione crescente);
  2. il settore industriale sta passando da un basso numero di dipendenti ad un numero sempre più alto (grazie ad un trasferimento dei contadini dalle campagne alle zone industriali); successivamente, il numero di dipendenti comincerà ad abbassarsi nuovamente (grazie all'impiego di macchinari e tecnologie che portano alla riduzione del personale);
  3. il settore terziario sta passando da un basso numero di impiegati ad un alto numero (grazie alle richieste del settore primario e del settore secondario, al bisogno di formazione e di istruzione, al crescente ricorso dei servizi bancari e assicurativi, eccetera).

Il grafico della Cina ci mostra una economia di un Paese in via di sviluppo, con un progressivo calo dei lavoratori del settore primario ed un aumento dei lavoratori del settore industriale e/o di quello terziario.

I grafici dei Paesi in via di sviluppo possono essere di vario tipo, con una prevalenza del settore primario o secondario o terziario, a seconda dello stato di industrializzazione o terziarizzazione. Di sicuro, nessuno dei tre settori supera il 50% del totale.

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