Non è facile classificare le città, ma non è nemmeno impossibile. Bastano piccoli accorgimenti ed è fatta!

"Città" e "paese"

Per città si intende un agglomerato urbano, cioè un insieme di "case" (abitazioni private, ville, palazzi, negozi, officine, ecc.) organizzate intorno ad uno o più centri particolari (piazza, municipio, chiesa, monumenti, luoghi di particolare attrazione...).

La città può assumere le forme più svariate, anche in dipendenza di particolari aspetti fisici (presenza di fiumi, colline, montagne...).

In Italia, dal punto di vista amministrativo generalmente si distingue tra città (con più di 15.000 abitanti) e paese (meno di 15.000 abitanti). Tuttavia la distinzione non è rigida: al Centro-Nord esistono tanti piccoli centri compresi tra 1.000 e 5.000 abitanti che comunque si considerano "città", mentre al Sud esistono tante città che sono considerate "paesi".

"Città" e villaggio"

La distinzione tra "città" e "villaggio" non è basata sul numero di abitanti, ma sulla "funzione" e sulla "organizzazione".

Il villaggio generalmente ha una funzione agricola, la città invece ha funzione o industriale o terziaria. Pertanto, in Italia anche il Comune più piccolo è generalmente una "città", poiché gli abitanti si dedicano per lo più a funzioni industriali o terziarie.

Il villaggio "organizza" il territorio immediatamente circostante, la città invece quello più lontano. In poche parole, gli abitanti del villaggio influenzano solamente il territorio vicino, quello coltivato immediatamente al di fuori del villaggio. Oltre tali terreni, generalmente vi è un territorio poco sfruttato (un bosco, un deserto...) che è anche poco conosciuto o attraversato dagli abitanti. Gli abitandi della città, invece, influenzano i territori lontani: a Bari si recano molti abitanti non solo del circondario, ma anche di tutta la Puglia o di altre regioni/nazioni, per motivi ora economici, ora turistici, ora di altro genere.

Tanto maggiore è la presenza di uffici, industrie, monumenti, aziende, tanto più la città è organizzatrice dello spazio circostante o globale: New York ad esempio è "organizzatrice" globale, perché la Borsa di quella città è una delle più importanti al mondo, ma anche perché lì hanno sede molte aziende, multinazionali, organizzazioni politiche.

"Metropoli"

La metropoli è una grande città (dal greco "mètros" = grande, e "pòlis" = città). La grandezza è data dal numero di abitanti. Anche in questo caso, il limite varia a seconda del luogo. Per esempio, se consideriamo l'Italia, sono definite "metropoli" le città con oltre 500.000 abitanti. Se consideriamo l'intero pianeta, sono considerate metropoli le città con oltre 5.000.000 di abitanti. Una bella differenza!

La metropoli, dunque, è anche una città estesa nello spazio, ricca di vie di comunicazione. Attrae anche gli abitanti delle zone circostanti per motivi economici (lavoro, centri commerciali...), turistici (bellezze architettoniche), politici (sede di importanti uffici provinciali o regionali o nazionali o anche internazionali)...

Come la città, anche la metropoli può assumere le forme più svariate, in dipendenza di particolari aspetti fisici (presenza di fiumi, colline, montagne...).

Lasciando da parte il caso italiano (vedi più in basso, "Aree metropolitane"), in Europa si contano quattro o cinque metropoli.

Fusione tra diverse città: "conurbazioni" e "megalopoli"

Le conurbazioni sono un fenomeno oramai in estensione in tutto il mondo, tanto nei Paesi sviluppati quanto in quelli in via di sviluppo o sottosviluppati.

  • In Italia ci sono tantissime conurbazioni: ogni capoluogo di regione sicuramente si è "conurbato" con i paesi e le frazioni circostanti; e spesso ciò accade anche nel caso di altre città importanti che non siano capoluogo di regione (soprattutto se le città sono a piccolissime distanze tra loro).
  • In Europa le principali conurbazioni sono due: le "città anello olandesi" e la conurbazione della Ruhr-Renania (in Germania).

Non è, ma lo sarà: "in formazione"

Allo stato attuale, può accadere che una città si stia accrescendo in direzione di un'altra, e che questa stia facendo lo stesso. In questo caso, le due città sono ancora separate, ma assomigliano quasi ad una conurbazione. Pertanto, si parla di "conurbazione in formazione".

Ugualmente, si può verificare che tante conurbazioni siano sulla via della fusione, e pertanto si parla di "megalopoli in formazione". In Italia, sono in formazione varie megalopoli: lungo l'Adriatico (da Pescara a Rimini e da Bari a Manfredonia); da Roma a Napoli; da Torino a Trieste; da Milano a Rimini.

In Europa si individuano varie "megalopoli in formazione": la "banana blu" (da Londra a Milano), ma anche l'arco mediterraneo (da Firenze/Pisa a Barcellona), da Lione a Trieste (passando per Torino).

Infine, si utilizza la dizione di "area metropolitana in formazione" nel caso di particolari città che si stanno caratterizzando come metropoli rispetto a quelle che la circondano (vedi qui sotto).

Il caso italiano: le "città metropolitane"

Recentemente, in Italia è stato introdotto un nuovo ente: quello della città metropolitana.

Per "città metropolitana" si intende la particolare "conurbazione" che si sviluppa intorno alle "metropoli" italiane. Tale conurbazione è particolare per il fatto che le città minori sono strettamente integrate con quella centrale (metropoli) e da essa dipendenti. La dipendenza e l’integrazione sono di due tipi: di servizi economico-sociali e di trasporti.

Prendiamo Bari come esempio. La città metropolitana attira al mattino un enorme numero di pendolari, generando un movimento di traffico in entrata. La sera accade il contrario. L'amministrazione comunale di Bari non può gestire da sola il traffico in entrata, perché condizionerebbe le politiche delle altre amministrazioni, generando conflitti istituzionali. Ecco perché Bari deve cercare l'accordo con i Comuni limitrofi. Per evitare di perdere molto tempo in atti amministrativi (documenti, permessi, autorizzazioni, ecc.) tutti i Comuni si riuniscono in un unico ente amministrativo, chiamato "area metropolitana": le decisioni sarebbero più veloci, i servizi sarebbero integrati e migliori.

Per ora, se ne riconoscono tre: tre al Nord (Milano, Torino, Genova), tre al Centro (Roma, Bologna, Firenze), due al Sud (Napoli, Bari) e una nelle isole (Palermo). Altre aree che vogliono essere riconosciute come metropolitane sono quelle di Venezia, Catania, Cagliari, Sassari, Trieste e Messina-Reggio Calabria, Padova (in formazione).

Ad ogni modo, le aree metropolitane sono riconosciute ma non sono ancora operative. Si aspetta che il Parlamento approvi le leggi attuative.

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