La proposizione oggettiva
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- Categoria principale: Riflessione
- Categoria: Analisi del periodo
- Creato Lunedì, 18 Ottobre 2010 21:48
- Ultima modifica il Lunedì, 27 Maggio 2013 16:16
- Scritto da Giorgio Sonnante
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Distinguere tra soggettiva e oggettiva
Se fai caso, i contenuti di questo post sono identici a quelli della proposizione soggettiva e della proposizione dichiarativa: pertanto occorre distinguere!
- La proposizione soggettiva è retta da verbi impersonali (senza soggetto o in forma impersonale).
- La proposizione oggettiva è retta da verbi personali (con soggetto).
Il resto è tutto uguale!
Per evitare errori di riconoscimento, segui anche le indicazioni contenute nel link qui sopra, nel paragrafo "Domanda".
Proposizione reggente
La proposizione reggente può essere di qualsiasi tipo: principale, coordinata, subordinata di qualsiasi grado.
E' necessario che la proposizione reggente risponda ai seguenti requisiti:
- la forma deve essere personale, quindi il verbo della reggente deve avere necessariamente il soggetto (esplicito o sottinteso);
- il verbo deve far parte di queste tipologie:
- verbi di dire (dire, narrare, raccontare, tramandare, affermare, scrivere, promettere, giurare, annunciare... e sinonimi)
- verbi di sensazione (credere, ritenere, reputare, pensare, sentire, avvertire, udire, vedere, venire a conoscere, intuire, comprendere, sapere, conoscre, ricordare, dimenticare, sperare, confidare...)
- verbi di volontà (volere, preferire, ordinare, proibire, vietare...)
- il verbo NON deve reggere un complemento oggetto (l'oggetto infatti è rappresentato dalla proposizione oggettiva seguente).
Domanda
La domanda da porsi perché si possa trattare di proposizione oggettiva è: chi? che cosa?
Attenzione: non fare l'errore di porti la domanda sbagliata. Infatti, potresti confonderti con la proposizione soggettiva, giacché scambieresti il soggetto con il complemento oggetto. Ricorda, la domanda per il soggetto è: chi compie l'azione?
Distinguere tra complemento oggetto e proposizione oggettiva
La funzione del complemento e della proposizione è uguale: esprimere l'oggetto del verbo (e per oggetto non si intende necessariamente una "cosa", ma il destinatario dell'azione. Anche una persona può essere un oggetto. Ad esempio, nella frase "Io amo Antonella", Antonella è l'oggetto del desiderio, la direzione del mio amore.
Se la funzione è uguale, cambia la parte grammaticale. Nel complemento oggetto, l'oggetto è rappresentato da un nome (accompagnato eventualmente da aggettivo e articolo); nella proposizione oggettiva, l'oggetto è rappresentato da un verbo (accompagnato eventualmente dal suo soggetto e dai suoi complementi: insomma, una frase).
Forma della proposizione oggettiva
La proposizione oggettiva può essere espressa in due forme (vedi in fondo gli "esempi ragionati"):
- forma esplicita(con i modi finiti del verbo: indicativo, congiuntivo, condizionale. L'imperativo non è un modo utilizzato nella prop. oggettiva)
- che + indicativo: esprime un oggetto che realmente si è compiuto, si compie o si compirà;
- che + congiuntivo: esprime un oggetto che è possibile/desiderabile/dubbio che si sia compiuto, si compia, si possa compiere;
- che + condizionale: esprime un oggetto che si sarebbe potuto compiere, si potrebbe compiere in determinate condizioni (esplicite o implicite).
- forma implicita
- di + infinito.
Esempi ragionati
- Con un verbo di dire (forma esplicita con indicativo = azione reale):
- L'altro giorno mi hanno raccontato = prop. principale -> che cosa? (il complemento oggetto non è presente nella principale)
- che Giuliano era caduto dalla moto = prop. subordinata di I grado, esplicita, oggettiva (Giuliano è davvero caduto, nel passato)
- mentre guidava = prop. subordinata di II grado, temporale
- Con un verbo di sensazione (forma esplicita, con tutti i modi possibili)
- Io credo che tu hai ragione (= realtà: tu hai davvero ragione)
- Io credo che tu abbia ragione (= possibilità, ipotesi, opinione: secondo me - è mia opinione, non certezza - hai ragione)
- Io credo che tu avrestiragione (= a patto che si realizzi una determinata condizione)
- che tu hai ragione / che tu abbia ragione / che tu avresti ragione = prop. subordinata di I grado, esplicita, oggettiva
- Con un verbo di volontà (forma implicita)
- Ti ordino = prop. principale -> che cosa? (il complemento oggetto non è presente nella principale)
- di fermarti = prop. subordinata di I grado, implicita, oggettiva