Le funzioni della punteggiatura

La punteggiatura ha cinque funzioni fondamentali:

  1. articolare il discorso, cioè suddividerlo in pezzi;
  2. segnalare funzioni discorsive, cioè far capire che cosa si vuol fare con una certa frase (chiedere, manifestare sorpresa...);
  3. inserire pezzi accessori nelle frasi;
  4. indicare la natura "speciale" di un elemento, cioè orientare il lettore facendogli capire che esso va considerato in un certo modo (citazione...);
  5. evidenziare elementi, cioè attirare l'attenzione su di essi.

Segue uno schema riassuntivo di quanto detto qui sopra. Esplora la categoria (in alto nel breadcrumb) oppure i tag (all’inizio di quest’articolo) per leggere gli altri articoli sui segni di punteggiatura.

Tabella riassuntiva sulle diverse funzioni di ogni segno di punteggiatura
Segno di punteggiatura1. articolare il discorso2. segnalare funzioni discorsive3. inserire pezzi accessori4. indicare la natura "speciale" di un elemento5. evidenziare elementi
Punto fermo
Punto interrogativo Talvolta
Punto esclamativo Talvolta
Punti di sospensione Talvolta
Virgola
Punto e virgola
Due punti
Parentesi
Lineette o trattini
Virgolette
Tipi di caratteri

Didattica: come imparare ad utilizzare la punteggiatura

Ci possono essere più modalità di insegnare e apprendere l'uso della punteggiatura. Ne indico quattro fondamentali.

Ascolto

È importante, in ogni istante, ascoltare se stessi e gli altri. Anche nei momenti di svago (la visione di un cartone animato, di un programma televisivo, di un film...), la sola attenzione all'intonazione e alle pause stimola alla riflessione: è un'esclamazione? un interrogativo? una dichiarazione? un dubbio? E quindi quale segno di punteggiatura è più adatto al contesto?

Oppure: la pausa è breve? media? lunga? C'è una pausa oppure è una mia sensazione? la pausa è posta nel luogo corretto oppure è un errore tipico orale che non va ripetuto nella lingua scritta?

Attenzione: non poche volte, l'orecchio inganna e ci induce a scrivere la virgola dove è vietata.

Lettura

La lettura è la migliore metodologia di insegnamento e apprendimento della punteggiatura. Attraverso la lettura (ovviamente di testi affidabili, generalmente di romanzi, racconti, novelle, fiabe di autori affermati, tra l'altro contemporanei: Manzoni e Verga, ad esempio, utilizzano non poche volte regole di punteggiatura differenti dalle nostre, spesso superate e contrastanti con quelle attuali), l'insegnante può indurre, attraverso il brainstorming o altre metodologie, a riflettere su un singolo passo e a indurre all'imitazione o all'assimilazione. Il lettore può fare lo stesso in modo autonomo, in classe come a casa: si interroghi spesso sulla funzione di un segno e sul perché venga utilizzato proprio quel segno e non un altro. Elenchi i casi in cui un segno è presente e noterà che essi sono sempre gli stessi o simili.

Premessa indispensabile perché la lettura abbia questa valenza formativa è che venga condotta in modo lento, riflessivo, senza l'ansia della velocità (la quale spesso invece è presente tra i banchi di scuola, spesso indotta dagli stessi insegnanti come termine ultimo di ottima capacità di lettura). Al contrario, i migliori lettori sono proprio quelli che leggono in maniera espressiva e calma, piana, con le pause e le accelerazioni adeguate al contesto.

Autopercezione

Con autopercezione si intende la capacità di ascoltarsi, non solo quando si parla e si legge, ma anche e soprattutto quando si scrive. La nostra mente, non momento in cui formula una frase, parla. Dobbiamo imparare e insegnare a sfruttare questo meccanismo per indurre a trasformare le pause e le intonazioni in segni di punteggiatura. La tecnica è quella descritta nella sezione "Lettura", qui sopra. Però questa volta il testo non è scritto da terzi, ma da noi in prima persona. Se l'apprendimento precedente è corretto, non sarà difficile applicarlo a noi stessi.

Memorizzazione delle regole

La memorizzazione delle regole è l'ultimo passaggio. Spesso si obbligano gli studenti a memorizzare le norme del punto, della virgola e di altro, senza però ottenere i risultati sperati. Appunto: gli insegnanti obbligano prima di tutto alla memorizzazione, senza gli altri passaggi indicati prima. Tuttavia, la sola memorizzazione meccanica non risolve i problemi perché il linguaggio non è meccanico ma plastico. Solamente le metodologie precedenti, accompagnate dalla memorizzazione, danno frutti positivi (a medio e lungo termine).

La punteggiatura non si apprende mai in poco tempo: ha bisogno di lunga riflessione, lunga assimilazione, lunga correzione. Le regole sono necessarie, ma vengono apprese meglio se assimilate attraverso l'interiorizzazione e non attraverso la memorizzazione. Scrivere non è un processo cerebrale: è un processo interiore. Ciascuno ha due polmoni, ma non tutti respirano correttamente. La punteggiatura è il respiro dell'anima, e non possiamo imporlo con un respiratore artificiale!

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