La punteggiatura: introduzione
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- Categoria: Punteggiatura
- Creato Mercoledì, 13 Ottobre 2010 15:01
- Ultima modifica il Lunedì, 27 Maggio 2013 16:22
- Scritto da Giorgio Sonnante
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La punteggiatura ha cinque funzioni fondamentali:
- articolare il discorso, cioè suddividerlo in pezzi;
- segnalare funzioni discorsive, cioè far capire che cosa si vuol fare con una certa frase (chiedere, manifestare sorpresa...)
- inserire pezzi accessori nelle frasi;
- indicare la natura "speciale" di un elemento, cioè orientare il lettore facendogli capire che esso va considerato in un certo modo (citazione...);
- evidenziare elementi, cioè attirare l'attenzione su di essi.
Segue uno schema riassuntivo di quanto detto qui sopra. Cliccando su ogni collegamento, saranno spiegate le singole funzioni.
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Funzioni |
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articolare il discorso |
segnalare funzioni discorsive |
inserire pezzi accessori |
indicare la natura "speciale" di un elemento |
evidenziare elementi |
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Punto fermo |
X |
X |
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Punto interrogativo |
(X) |
X |
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Punto esclamativo |
(X) |
X |
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Punti di sospensione |
(X) |
X |
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Virgola |
qui e qui |
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Punto e virgola |
X |
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Due punti |
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X |
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Parentesi |
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X |
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Lineette |
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X |
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Virgolette |
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X |
X |
Tipi di carattere |
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X |
Didattica: come imparare ad utilizzare la punteggiatura
Ci possono essere più modalità di insegnare e apprendere l'uso della punteggiatura. Ne indico quattro fondamentali.
Ascolto
E' importante, in ogni istante, ascoltare se stessi e gli altri. Anche nei momenti di svago (la visione di un cartone animato, di un programma televisivo, di un film...), la sola attenzione all'intonazione e alle pause stimola alla riflessione: è un'esclamazione? un interrogativo? una dichiarazione? un dubbio? E quindi quale segno di punteggiatura è più adatto al contesto?
Oppure: la pausa è breve? media? lunga? C'è una pausa oppure è una mia sensazione? la pausa è posta nel luogo corretto oppure è un errore tipico orale che non va ripetuto nella lingua scritta?
Attenzione: non poche volte, l'orecchio inganna e ci induce a scrivere la virgola dove è vietata.
Lettura
La lettura è la migliore metodologia di insegnamento e apprendimento della punteggiatura. Attraverso la lettura (ovviamente di testi affidabili, generalmente di romanzi, racconti, novelle, fiabe di autori affermati, tra l'altro contemporanei: Manzoni e Verga, ad esempio, utilizzano non poche volte regole di punteggiatura differenti dalle nostre, spesso superate e contrastanti con quelle attuali), l'insegnante può indurre, attraverso il brainstorming o altre metodologie, a riflettere su un singolo passo e a indurre all'imitazione o all'assimilazione. Il lettore può fare lo stesso in modo autonomo, in classe come a casa: si interroghi spesso sulla funzione di un segno e sul perché venga utilizzato proprio quel segno e non un altro. Elenchi i casi in cui un segno è presente e noterà che essi sono sempre gli stessi o simili.
Premessa indispensabile perché la lettura abbia questa valenza formativa è che venga condotta in modo lento, riflessivo, senza l'ansia della velocità (la quale spesso invece è presente tra i banchi di scuola, spesso indotta dagli stessi insegnanti come termine ultimo di ottima capacità di lettura). Al contrario, i migliori lettori sono proprio quelli che leggono in maniera espressiva e calma, piana, con le pause e le accelerazioni adeguate al contesto.
Autopercezione
Con autopercezione si intende la capacità di ascoltarsi, non solo quando si parla e si legge, ma anche e soprattutto quando si scrive. La nostra mente, non momento in cui formula una frase, parla. Dobbiamo imparare e insegnare a sfruttare questo meccanismo per indurre a trasformare le pause e le intonazioni in segni di punteggiatura. La tecnica è quella descritta nella sezione "Lettura", qui sopra. Però questa volta il testo non è scritto da terzi, ma da noi in prima persona. Se l'apprendimento precedente è corretto, non sarà difficile applicarlo a noi stessi.
Memorizzazione delle regole
La memorizzazione delle regole è l'ultimo passaggio. Spesso si obbligano gli studenti a memorizzare le norme del punto, della virgola e di altro, senza però ottenere i risultati sperati. Appunto: gli insegnanti obbligano prima di tutto alla memorizzazione, senza gli altri passaggi indicati prima. Tuttavia, la sola memorizzazione meccanica non risolve i problemi perché il linguaggio non è mecccanico ma plastico. Solamente le metodologie precedenti, accompagnate dalla memorizzazione, danno frutti positivi (a medio e lungo termine).
La punteggiatura non si apprende mai in poco tempo: ha bisogno di lunga riflessione, lunga assimilazione, lunga correzione.
Attenzione! Non si sta affermando che le regole non sono necessarie: lo sono, ma vengono apprese meglio se assimilate attraverso l'interiorizzazione e non attraverso la memorizzazione. Scrivere non è un processo cerebrale: è un processo interiore. Ciascuno ha due polmoni, ma non tutti respirano correttamente. La punteggiatura è il respiro dell'anima, e non possiamo imporlo con un respiratore artificiale!