Funzione 1: Articolare il discorso

La virgola è il segno di punteggiatura più difficile da utilizzare, perchè vi sono regole di uso obbligatorio, di uso vietato e di uso personale.

La virgola si mette all'interno del periodo, e segnala pezzi più piccoli in cui questo può essere suddiviso. In generale, si mette la virgola quando avvertiamo che un certo pezzo è una unità distinta rispetto a ciò che lo precede. Se lo pronunciassimo, lo staccheremmo mediante una pausa. Ma vedi qui, paragrafo "Didattica".

Elenco dei casi in cui la virgola è obbligatoria

La virgola è obbligatoria:

  1. nell'enumerazione o serie, cioè ogni volta che si susseguono due o più pezzi dello stesso tipo (proposizioni, complementi, aggettivi, ...) fra i quali non vi è alcuna congiunzione:
    • Negli ipermercati si vendono prodotti di ogni genere: elettronica, utensileria, fai da te, abbigliamento, alimentari e prodotti per l'igiene.
  2. prima delle congiunzioni e proposizioni incidentali, cioè quando un pezzo (parola, locuzione o frase) è "infilato" dentro un altro; se le congiunzioni contenute al punto 3, se "infilate", devono essere anche seguite dalla virgola. Si ricordi che gli incisi funzionano come una parentesi in algebra: la virgola va aperta e chiusa.
    • Le auto invadono le strade e, se fosse possibile, (proposizione incidentale) la gente le porterebbe a casa.
    • È stata buona, invece, (congiunzione incidentale) la prova di Azzurra.
    • Alcuni operai si sono infortunati, ieri pomeriggio, (locuzione incidentale = complemento di tempo) a Marghera.
    • Il presidente della società sportiva, Antonio Arioli, (parte aggiunta = nome proprio che specifica il soggetto generico) ha aperto la seduta.
  3. prima delle congiunzioni coordinanti avversative e conclusive ma, però, sebbene, se, anzi, tuttavia, mentre, nonostante, invece, benché, poiché, dunque, per finire, infatti, concludendo, quindi, cioè...
  4. dopo la subordinata, quando essa precede la reggente:
    • Per quanto si sforzi, non ce la farà mai.
  5. dopo le subordinate concessive, ipotetiche, eccettuative, esclusive, avversative quando esse precedono la reggente:
    • Ti lascerò andare, a condizione che ti prima risponda alla mia domanda.
  6. quando un pezzo fa da "cappello" o da "coda" a una frase (la introduce o si attacca alla fine):
    • Secondo me, (cappello) è meglio rinunciare. Si segnala un attentato contro un centro commerciale e un'azienda di liquori, entrambi di proprietà di cittadini francesi. (coda)

Elenco dei casi in cui la virgola è vietata

Trovi l'elenco nell'articolo specifico.

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