• Periodo: Rivoluzioni industriali: Prima (circa 1770-1870); Seconda (circa 1870-1970); Terza (dal 1970 circa, in corso)

Questo argomento si applica alla Terza Rivoluzione industriale.

Negli anni Settanta e Ottanta del Novecento l'arresto della crescita economica e la rivoluzione informatica spingono le industrie a rinnovarsi, introducendo nuovi metodi di lavoro. Uno di questi è il toyotismo, sperimentato per la prima volta negli anni Cinquanta da un'azienda automobilistica giapponese, la Toyota.

Il toyotismo si basa sulla produzione di lotti brevissimi capaci di soddisfare le più piccole opportunità di mercato. In poche parole, piuttosto che non vendere nulla sarebbe stato meglio vendere un prodotto non standardizzato, ma rispondente alle particolari richieste di poche persone: un'automobile con climatizzatore anche se non previsto, ad esempio; un'automobile con sedili in pelle invece che in tessuto; e così via.

All'interno delle piccole squadre, dette gruppi di qualità e responsabili di tutto il ciclo di lavorazione (dalla regolazione delle macchine al controllo della qualità), la manodopera non è isolata, ma ciascuno collabora con gli altri in base alle proprie conoscenze e alla propria esperienza. Per tali motivi, i dipendenti della fabbrica giapponese sono tutti forniti di un alto livello di istruzione e non si limitano a eseguire monotonamente azioni meccaniche, ma vengono sollecitati a prender parte alla progettazione e a fare proposte per migliorare la lavorazione. L'abbandono della struttura fordista gerarchica o "a castello" (dirigenti, tecnici, operai) per una struttura a squadre (dirigenti-tecnici-operai) comporta l'uso di una struttura orizzontale, detta "a rete".

La produzione avviene su ordinazione e all'ultimo momento (just in time). Macchine modernissime permettono di adeguarla ai bisogni e ai capricci del mercato. Il toyotismo risponde così alle richieste personalizzate dei clienti con tempismo e flessibilità, ottenendo un controllo di qualità estremamente più efficace. Il perfetto sistema di trasporti just in time evitava l'uso di spazi per i magazzini. Le scorte di magazzino sono ridotte al minimo per non tener bloccati dei capitali.

Lo sviluppo tecnologico porta negli anni Ottanta a una fabbrica integralmente automatizzata, con il compattamento di tutto il sistema nel governo centralizzato delle macchine, dei movimenti interni, degli input e output tra fabbrica e magazzino. Con l'ingresso del computer queste radicali innovazioni si trasmettono in tutti i campi della vita produttiva, dei servizi, della vita quotidiana, della cultura e della scienza.

Con il toyotismo nasce il concetto di qualità, soprattutto di qualità totale. Questa è frutto di un lavoro umano intelligente e responsabile di eliminare le risorse ridondanti, di coinvolgere i dipendenti nelle decisioni riguardanti la produzione, di partecipare con i fornitori e di controllare la domanda che influisce sulla produzione. L'obiettivo è che ogni prodotto corrisponda alla richiesta di un preciso cliente. Come conseguenza si diffonde l'officina minima, altamente tecnologica ma controllabile dai lavoratori, che tendono a non dividersi più in operai interni e manutentori, ma sono in grado di intervenire immediatamente nel flusso produttivo in caso di anomalie o difetti.

Puoi aiutarti a distinguere le due organizzazioni del lavoro compilando la seguente tabella.

Questionario utile a distinguere il Taylorismo/Fordismo dal Toyotismo
IndicatoriTaylorismo/fordismoToyotismo
Azienda in cui fu applicato per la prima volta Rispondi alla domanda
Rispondi alla domanda
È simbolo di quale rivoluzione industriale? Rispondi alla domanda Rispondi alla domanda
Tipo di produzione e caratteristiche dei prodotti finiti Rispondi alla domanda Rispondi alla domanda
Organizzazione del lavoro Rispondi alla domanda Rispondi alla domanda
Tipo di forza lavoro e di abilità richieste Rispondi alla domanda Rispondi alla domanda

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