Le precipitazioni
A causa dell'inclinazione dell'Anfiteatro Tarantino le fiumare si gonfiano presto di acque e occupano l'alveo e i terreni circostanti. Piano piano, inondano le gravine, generando i nostri "fiumi" che generalmente sono secchi e stagionali perché alimentati dalle sole precipitazioni.
Ecco dunque che le intense precipitazioni richiamano la nascita delle gravine: esse sono ampi valloni generati dall'erosione dei fiumi, che dilavano prima la terra, poi scavano la roccia calcarenitica o calcarea, infine creano i "canyons". In Italia, la provincia di Taranto (soprattutto la parte centro-occidentale) è la subregione per eccellenza dove si osservano le gravine. Altre se ne trovano nella parte settentrionale delle Murge (tra Fasano e Ostuni, ma anche tra Gravina e Altamura). Le gravine della provincia di Taranto sono ineguagliabili quanto a dimensioni (in particolare nella zona di Castellaneta).
La sequenza di foto mostra la situazione degli stessi punti in due diversi momenti: 11 febbraio 2010 e 10 marzo (dopo il nubifragio del 9-10 marzo). Da tenere presente che le foto del 10 marzo sono state scattate intorno alle 12:30, ma l'onda di piena era stata precedente (tra le 7:00 e le 11:00).
Le foto si riferiscono alla gravina del Triglio, nei pressi della chiesa di San Michele di Triglie (tra Crispiano, Statte, Massafra).
Purtroppo le foto a destra sono scattate con uno smartphone, quindi la qualità video è inferiore. Resta evidente la differenza del livello delle acque prima e dopo il nubifragio.
Immagini dell'11 febbraio 2010 | Immagini del 10 marzo 2010 |
---|---|
© Giorgio Sonnante |
© Giorgio Sonnante |
© Giorgio Sonnante |
© Giorgio Sonnante |
© Giorgio Sonnante |
© Giorgio Sonnante |
© Giorgio Sonnante |
© Giorgio Sonnante |