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Introduzione e rinvio ad altre schede
Questa è la prima scheda di analisi dei moti rivoluzionari della prima metà dell'Ottocento. Lo stesso schema è utilizzato per le seguenti schede:
- Le rivoluzioni liberali del 1820-21: analisi dei gruppi politici
- Le rivoluzioni liberali del 1848-49: analisi dei gruppi politici
Scheda di analisi delle rivoluzioni del 1830-31 (in base ai movimenti politici)
Domanda | Reazionari | Conservatori | Liberali | Rivoluzionari |
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Quali sono i principali movimenti di riferimento? | Non esiste un movimento di riferimento, ma reazionari e conservatori si sono coalizzati tra di loro nella Santa Alleanza (alleanza militare e politica). | Non ci sono movimenti di riferimento. I liberali tuttavia si organizzano e si riuniscono in privato, nelle case dei principali rappresentanti (salotti). Questi saranno i primi nuclei di uomini che poi formeranno i primi partiti liberali. |
Dopo il fallimento della Carboneria, i rivoluzionari si riorganizzano, soprattutto attorno a due movimenti:
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Quali sono i principali personaggi/pensatori di riferimento? | Metternich rimane uno dei principali personaggi di riferimento.
Carlo X, re di Francia, durante la rivolta del 1830, si sposta su posizioni reazionarie e non solo si oppone alla richiesta di riforme liberali, ma revoca alcuni diritti già riconosciuti (libertà di stampa e ulteriore privazione di diritti a borghesi e ceti popolari). |
Carlo X, re di Francia, è conservatore. Durante la rivolta del 1830, si sposta su posizioni reazionarie. | Il re Luigi Filippo d'Orleans, successore di Carlo X, sarà soprannominato Filippo Egalité per la sua iniziale adesione ai valori della Rivoluzione Francese. In una prima fase, il re riconosce i diritti della borghesia, concede la Costituzione (abbandonando la monarchia assoluta e ripristinando la monarchia costituzionale), sostiene la borghesia industriale e si distacca dalla Santa Alleanza. Si dichiara "re dei Francesi" invece che "re di Francia" (sottolineando che è re di un popolo e non di un territorio). | Il principale personaggio di riferimento è Giuseppe Mazzini. Al suo movimento aderiscono molti personaggi. In particolare ricordiamo Giuseppe Garibaldi ei fratelli Bandiera. Il movimento riceverà ulteriori contributi negli anni Quaranta, Cinquanta, Sessanta. |
Quali sono i princìpi alla base del loro pensiero culturale, politico, sociale? | I principi alla base del pensiero di reazionari e conservatori rimangono quelli della Restaurazione e della repressione, della legittimità e dell'equilibrio (vedi scheda precedente). | Il principio-base dei liberali rimane la libertà, da declinare nelle sue varie forme: libertà di pensiero, libertà di parola, libertà di corrispondenza, libertà di impresa, libertà di commercio... | I principi fondamentali dei rivoluzionari sono gli altri due della Rivoluzione Francese: uguaglianza e fratellanza. L'uguaglianza pone le premesse per la richiesta di un governo di tipo repubblicano-democratico; la fratellanza porta invece ad un sentimento di solidarietà tra le varie componenti sociali (contadini, operai, piccola borghesia), un sentimento che si oppone all'intraprendenza della media e alta borghesia (che tende alla concorrenza economica, alla supremazia, all'eliminazione dell'altro). | |
Quali obiettivi vogliono perseguire? | L'obiettivo è evitare qualsiasi rottura dell'equilibrio stabilito durante il Congresso di Vienna. |
I liberali, dopo il fallimento dei moti del 1820-21, modificano i propri principi. Poiché i re non hanno voluto rinunciare all'assolutismo, né hanno voluto concedere le Costituzioni (oppure le hanno concesse e poi ritirate, come in Spagna), essi assorbono alcune idee rivoluzionarie e cominciano a chiedere l'unità (negli Stati in cui essa non è riconosciuta o è impedita) e l'indipendenza (negli stessi Stati). Ove, invece, unità e indipendenza sono già realtà, i liberali chiedono con più forza la Costituzione (come in Francia), alleandosi con altri ceti (in particolare con il popolo). Continuano a chiedere l'abolizione o la diminuzione delle tasse (ad esempio quelle doganali) per favorire la crescita degli scambi commerciali. |
I rivoluzionari chiedono un radicale cambiamento dell'organizzazione dello Stato: poiché la responsabilità della crisi sociale ed economica è soprattutto del re, chiedono che si passi dalla monarchia (assoluta) alla forma democratica, con il governo diretto del popolo. Ciò richiede che i rivoluzionari portino avanti un progetto di "educazione del popolo": per conquistare la propria libertà bisogna conoscere che cosa significano libertà, autonomia, indipendenza. In Italia e in Germania, i rivoluzionari vogliono conseguire l'unità nazionale, impedita dagli Stati reazionari. In questi stessi Stati e in altri territori sottomessi (soprattutto in quelli slavi, appartenenti all'impero austriaco e a quello russo), i rivoluzionari chiedono l'indipendenza e l'autonomia. |
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Quali azioni mettono in campo per conseguire gli obiettivi? | I reazionari e conservatori negano qualsiasi tipo di riforma e di apertura alle novità. In caso di rivolte e rivoluzioni, utilizzano metodi repressivi e violenti, senza tutela di diritti (che in realtà non erano riconosciuti). |
Consapevoli della debolezza del proprio ceto rispetto all'aristocrazia, visto quanto accaduto nel 1820-21, i liberali si alleano con il popolo per rafforzarsi e costringere il re a concedere la Costituzione. L'alleanza con i ceti popolari (contadini e operai) è resa più solida dalle carestie e dalle crisi economiche che si verificano in quegli anni (1830-32) e che provocano disagi e proteste popolari. Una volta ottenuta la Costituzione, i liberali non hanno più l'interesse di mantenere l'alleanza con i ceti popolari. |
I rivoluzionari organizzano vari moti rivoluzionari.
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Quali risultati ottengono? (Esame per singoli Stati) | Generalmente reazionari e conservatori riescono a vincere ovunque. In particolare, era interessa di Austria e Russia evitare qualsiasi compromesso in Polonia e in Germania: concedere alcune libertà o autonomie avrebbe comportato l'estensione di queste garanzie anche ad altri territori, con un movimento a catena sull'intero territorio imperiale. | In Francia e in Belgio si ottengono i risultati desiderati: oltre alla monarchia costituzionale o all'indipendenza, si riesce a ottenere una partecipazione alla guida politica del Paese e quindi si avvia una fase di industrializzazione (in concorrenza con l'Inghilterra). Lo Stato avvia la costruzione di ferrovie e di porti, strade... | I rivoluzionari non ottengono nessun risultato in nessuno Stato d'Europa. Tutti i moti rivoluzionari falliscono. I risultati ottenuti in Francia e in Belgio sono classificabili più come "liberali" che "rivoluzionari". | |
Se falliscono, quali sono le cause che impediscono di ottenere i risultati desiderati? | Reazionari e conservatori sono sconfitti in due luoghi: in Francia a causa della vasta alleanza che si viene a creare tra borghesi e popolo; in Belgio a causa dei contrasti politici all'interno della Santa Alleanza (i componenti non erano concordi nel conservare la situazione stabilita durante il Congresso di Vienna). | I liberali italiani, tedeschi e polacchi non riescono ad ottenere risultati per due cause: la forza della Santa Alleanza nell'Europa centrale e orientale; la debolezza dei rivoluzionari, scarsamente coesi nei territori che si ribellano o tra i vari movimenti nazionali. |
Il fallimento dei moti rivoluzionari è dovuto a diverse cause: alla forza della Santa Alleanza, allo scarso numero di uomini coinvolti nelle rivolte, alla scarsa adesione dei ceti popolari, alla mancanza di coesione tra i vari gruppi delle diverse nazioni. Non si può nascondere che le richieste dei rivoluzionari sono troppo avanzate e radicali anche per i liberali più illuminati, che pertanto si oppongono e collaborano alla repressione dei moti. |
Cronologia degli eventi
Data | Luogo | Evento | Conseguenza/Risultati ottenuti |
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1830-1832 | Europa | Crisi economica | Rivolte popolari |
1830 | Francia | Il popolo si solleva, Carlo X fugge e Luigi Filippo d’Orleans diviene re "dei Francesi" | Monarchia costituzionale. I borghesi partecipano al potere |
1830-1831 | Polonia, Germania, Italia | Tentativi di rivolte (in Italia a Modena, sotto la guida di Ciro Menotti) | Tutti i tentativi vengono repressi dalla Santa Alleanza |
1830-1831 | Belgio | I Belgi vogliono l'indipendenza dai Paesi Bassi | Il Belgio ottiene l'indipendenza e l'autonomia |
1834 | Italia | Rivolta mazziniana a Genova | La rivolta fallisce |
1844 | Italia | Rivolta mazziniana in Romagna e Calabria | In Calabria muoiono i fratelli Bandiera. Entrambe le rivolte falliscono |