Introduzione

È convinzione comune che la Terra sia un pianeta da salvaguardare e preservare dalle modificazioni in atto. Corretto: l'uomo sta modificando e danneggiando l'ambiente e rischia di impedire proprio alla razza umana di poter sopravvivere.

Tuttavia, la Terra è un pianeta che normalmente cambia. Le parole che più si dovrebbero utilizzare in Geografia sono cambiamento, mutamento. Oggi la Terra è diversa da come lo era 100 anni fa, radicalmente diversa da come lo era 10.000 anni fa, e così via. Tornando al discorso di prima, possiamo concludere dicendo che l'uomo sta imprimendo alla terra un ritmo di cambiamento a cui la Terra (le sue forme viventi) non è abituata: questo è il vero problema.

Ma perché la Terra cambia? Ci sono due risposte: una deriva dalla struttura interna della Terra (forze endogene); l'altro dall'azione erosiva esterna (forse esogene). Le parole "endogene" (dal greco = "che si formano all'interno") ed "esogene" (ancora dal greco = "che si formano all'esterno") spiegano le forze in atto a cui è sottoposta la crosta terrestre e la sua superficie.

Forze endogene

L'interno della Terra, organizzato in nucleo, mantello, crosta (dall'interno all'esterno) fa sì che le energie interne abbiano conseguenze verso l'esterno. I movimenti convettivi all'interno del nucleo e del mantello, infatti, fanno muovere la crosta (che, divisa in tante placche, "galleggia" sul mantello). Terremoti, eruzioni vulcaniche e fenomeni vulcanici di vario tipo trasformano in continuazione la crosta terrestre, formando nuova crosta o assorbendo quella più antica, allontanando o avvicinando i continenti, ampliando o riducendo gli oceani. A lungo termine, ciò ha conseguenze anche sul clima (l'Antartide in passato era ricoperto da foreste tropicali perché all'altezza dell'Equatore) e quindi sulle forme vegetali e animali.

Forze esogene

Ipotizzando che non ci siano le forze esogene, la crosta terrestre subisce modificazioni per via delle forze esogene. Ad esempio, lo Scudo canadese è la parte più antica della superficie terrestre, tuttavia non è per nulla uguale al momento della sua origine. Infatti, la sua superficie è stata continuamente modificata da vari agenti:

  1. l'acqua (pioggia, ghiaccio, correnti dei fiumi...);
  2. il vento (freddo o caldo, sposta particelle piccolissime che urtando velocemente contro le rocce esercitano un'azione erosiva);
  3. il sole (in particolare, il riscaldamento solare diurno e il raffreddamento notturno provocano alterazioni nella struttura delle rocce, che a lungo andare si frantumano);
  4. il fuoco (incendi...);
  5. la flora (le radici si insinuano nelle rocce, rompendole...; le piante assorbono principi nutrienti, depauperando il terreno...);
  6. la fauna (gli zoccoli degli animali alterano il suolo; gli animali si nutrono della flora, alterando il terreno);
  7. l'uomo (che ha trasformato l'ambiente, scavando o colmando, abbattendo o impiantando, spostando o sopprimendo...).

Quanto detto dello Scudo canadese può essere esteso a qualsiasi punto della superficie terrestre: tutto si trasforma, tutto cambia.

L'emergenza attuale, dunque, non è impedire il cambiamento e favorire la conservazione. Oggi l'uomo ha cambiato rapidamente ed in profondità l'ambiente, in particolare ha uniformato tante situazioni in più luoghi del mondo. Questo ha ed avrà conseguenze pesanti (che non sempre oggi sono chiare: lo saranno fra 50-100 anni). Ecco perché occorre intervenire per risanare quanto più possibile.

Approfondimenti

Per verificare la portata delle forze esogene sulla Terra, puoi leggere le schede di sintesi di ciascun bioma.

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