Confronto tra monarchia nazionale e monarchia assoluta (in tabella)
Aspetto | Monarchia nazionale | Monarchia assoluta |
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Definizione |
La monarchia si dice nazionale quando:
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La monarchia si dice assoluta quando il re esercita il potere "da solo" (ab solutus = sciolto da qualsiasi tipo di vincolo con altre persone o con altri organi). Le decisioni sono assunte in piena autonomia e fatte attuare attraverso una potente ed efficace burocrazia. |
Periodo storico |
A partire dal XIII secolo fino al XVI/XVII secolo (a seconda degli Stati) | A partire dal XVI secolo fino alla fine del XVIII (a seconda degli Stati) |
Stati principali in cui si afferma |
Portogallo, Spagna, Francia, Inghilterra, Polonia, Stato della Chiesa, Regno di Napoli, Principati russi. Sono esclusi i territori tedeschi (Impero germanico) e l'Italia (organizzata in Comuni e poi in Signorie). |
Stato della Chiesa (Papa), Spagna (da Filippo II), Francia (da Luigi XIII e in particolare con Luigi XIV), Inghilterra (tentativi di monarchia assoluti sfociati nelle Rivoluzioni inglesi), Prussia (Federico Guglielmo I), Russia (Pietro il Grande), Austria (Giuseppe I) |
Organizzazione politica (organi principali) |
Si formano alcuni fondamentali organismi:
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Gli organi politici precedenti continuano a sussistere, ma sono svuotati di compiti oppure non vengono per nulla convocati. Assume moltissima importanza la brocrazia, sempre più affidata a borghesi piuttosto che a nobili (per evitare che la nobiltà perpetuasse i propri privilegi e i propri poteri). La nobiltà spesso viene "costretta" a vivere nella reggia, costruita appositamente per il re e per la corte. In questi magnifici edifici i nobili erano impegnati per tutta la giornata in attività e divertimenti (caccia, teatro, feste da ballo...) in cui venivano ordite trame e scandali, ma che impedivano effettivamente che i nobili svolgessero affari contrari alle idee e al volere del re. |
Ceti dominanti (classi sociali) | Principalmente domina la nobiltà, che detiene il controllo sui territori e che tende ad inserirsi nella burocrazia. In alcuni Stati (Inghilterra, Francia), a partire dal XVI la burocrazia ingloba sempre più i borghesi, che si vanno arricchendo con i proventi degli imperi coloniali e che, rispetto ai nobili, sono più motivati nell'obbedienza al re. | La nobiltà mantiene i propri privilegi, ma molto potere viene gestito ora dalla borghesia (nel nome del re, certo, ma è pur sempre potere!) |
Cause ed eventi dell'affermazione | Il re ha bisogno di controllare meglio il territorio e di prendere decisioni immediate, e quindi accentra molti poteri. La resistenza dei signori feudali è forte, e viene incanalata negli organi di consultazione o nella burocrazia. |
Vedi sotto in "cause ed eventi della crisi" della monarchia nazionale. Una causa molto importante è nel "Concilio di Trento" (1543-1565). Una affermazione del Concilio era relativa alla politica: il potere regale deriva direttamente da Dio (si pensi alla frase di Gesù nel Vangelo: "Date a Cesare quello che è di Cesare, a Dio ciò che è di Dio"). Pertanto, chi non obbedisce al re, disobbedisce a Dio e a lui si ribella. L'emanazione diretta del potere regale da Dio quindi viene presa a pretesto dai governanti contemporanei per legittimare la propria azione, anche e soprattutto in un contesto di lotte religiose (si pensi alle guerre di religione in Francia o alle guerre di Carlo V e Filippo II contro i protestanti). |
Cause ed eventi della crisi | L'esigenza di decisioni rapide ed efficace è sempre più forte, così come lo sono le resistenze dei signori locali. Pertanto, il re accentra tutti i poteri nelle sue mani, svuotando di senso gli organi di consultazione. | Verranno esaminate in seguito. |
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