Indice

Finalità del lavoro

Questo articolo ha due finalità:

  1. insegnare una corretta metodologia di ricerca
  2. aiutare a comprendere che cosa è una "assemblea" durante il periodo delle monarchie nazionali (tra il 1200 e il 1650 circa) a partire dall'esame delle Cortes spagnole.

Prima finalità: metodologia della ricerca

Non tutti i libri di storia affrontano questo argomento, oppure non lo esaminano in modo più chiaro e dettagliato. Pertanto, è necessaria una ricerca su altri testi oppure sul Web.

  • Primo consiglio: non consultare un sito qualsiasi.
  • Secondo consiglio: non consultare solo Wikipedia.
  • Terzo consiglio: consulta siti specializzati nello studio della storia.
  • Quarto consiglio: consulta almeno due siti (ma è meglio aprire tre o quattro pagine diverse, perlomeno).

Ad esempio, in classe abbiamo evitato di aprire la pagina di Wikipedia e abbiamo scelto due pagine: una da Sapere.it, l'altra da PbmStoria. Il primo è una enciclopedia scritta da specialisti, il secondo è un sito specifico per la storia, ancora una volta redatto da specialisti.

Qui di seguito sono incollati i due testi.

Primo testo: le Cortes secondo Sapere.it

Assemblee politiche consultive spagnole, formate, a partire dalla fine del Medioevo, dai rappresentanti di tre “stati” o “bracci”: nobiltà, clero e borghesia cittadina (“procuratori”). Il re le convocava, le presiedeva, si faceva riconoscere o “giurare” da esse, ne esaudiva o meno le richieste e a esse doveva chiedere i sussidi straordinari, per esempio in occasione di guerre. Non ebbero quasi mai poteri legislativi, ma a volte i sovrani sottomisero leggi importanti alla loro approvazione. Esistettero, in teoria, fino a tutto il sec. XVIII, sempre con la loro struttura medievale e separate per i vari regni che costituivano la Spagna (Castiglia, Aragona, Navarra, Catalogna e Valencia), ma i monarchi più autoritari, e in particolare i Borbone, non le convocarono quasi mai, annullando in pratica ogni loro facoltà. Solo a partire dal 1808 (con le famose Cortes di Cádice che diedero alla Spagna la sua prima costituzione democratica), le Cortes furono, seppure con varie vicende, un Parlamento nel senso moderno. Riunite in una sola camera con la proclamazione della repubblica, le Cortes mantennero tale assetto anche dopo la riforma costituzionale del 1942; data la struttura autoritaria dello Stato spagnolo, esse non poterono però essere considerate un Parlamento in quanto i “procuratori” erano designati dal governo, dai municipi e corporazioni, e solo in minima parte “eletti” dai capi famiglia. Con la nuova Costituzione del 1978, alle Cortes è affidata la funzione legislativa e i membri vengono eletti a suffragio universale e diretto. § Analoghe furono le Cortes portoghesi, assemblee consultive di origine medievale (documenti del 1229 e del 1254 le chiamano anche “concilio generale” e “curia plena”), e quelle sorte, dopo la conquista spagnola e portoghese, nelle colonie americane.

Secondo testo: le Cortes in PBMStoria

Assemblee rappresentative nei regni iberici; le loro origini rimontano all'alto Medioevo. In un primo tempo costituite solo dai rappresentanti del clero e dei nobili, in seguito (in Navarra e Aragona a partire dal 1134, in Castiglia dal 1169) furono aperte ai rappresentanti delle città; le cortes non esercitavano di norma funzioni legislative, ma avevano il compito di votare le imposte. In queste occasioni, tuttavia, si presentavano petizioni o rimostranze e si richiedevano privilegi. In declino a partire dalla fine del XV secolo, quando i processi di centralizzazione del potere fecero emergere organismi direttamente controllati dalla corona, come i vari consejos, dopo il 1714 furono disattivate le cortes di Aragona, Catalogna e Valencia; restarono formalmente attive, ma furono convocate molto di rado, quelle di Castiglia e Navarra. Ritrovarono piena centralità istituzionale durante l'occupazione francese (epoca napoleonica) quando, riunite a Cadice, vararono la costituzione del 1812. Successivamente subirono le vicissitudini della storia spagnola. Dopo la caduta del franchismo, che le aveva trasformate in organismi corporativi, la costituzione del 1978 stabilì un sistema bicamerale: le cortes sono costituite dal Senato e dal Congresso dei deputati, eletti il primo col sistema maggioritario, il secondo con la proporzionale (sistemi elettorali).

Lettura e comprensione dei testi

Entrambi i testi devono essere letti con attenzione, possibilmente con l'ausilio del vocabolario, per comprendere ogni singola informazione. Ad esempio, noi in classe abbiamo cercato di comprendere ognuna delle parole evidenziate in grassetto.

Eliminazione dei testi che non interessano

Poiché a noi interessava solamente il periodo fino al 1800, abbiamo eliminato tutte le informazioni che non ci servivano. Nei testi incollati ciò è evidenziato con i testi barrati.

Confronto delle informazioni

In alcuni casi, le informazioni dei due siti sono contraddittorie. Per sciogliere il dubbio, occorrerebbe consultare almeno un terzo sito (ecco perché si consiglia di utilizzare tre-quattro fonti).

Sintesi delle informazioni

Una volta terminata l'operazione di comprensione, abbiamo redatto un nuovo testo che non è un copia e incolla, ma una riformulazione completamente nuova: il testo è il risultato del contributo di entrambe le fonti ma senza la prevalenza dell'uno o dell'altro. Qui di seguito il testo ottenuto.

Seconda finalità: comprendere che cosa sono le assemblee nelle monarchie nazionali

Chiamate in diverso modo (Cortes in Spagna, Stati Generali in Francia, Model Parliament in Inghilterra), le assemblee sono degli organismi consultivi che il re convocava e presiedeva quando aveva bisogno di un parere su alcuni atti. Solamente in alcuni casi (soprattutto relativamente all'imposizione di nuove tasse), le assemblee avevano potere legislativo.

Nate tra l'alto e il basso Medioevo, sviluppatesi con il passaggio dalla monarchia feudale alla monarchia nazionale, le assemblee sono entrate in crisi per volontà delle case reali poiché, in fin dei conti, limitavano il potere stesso dei re. Infatti, durante il periodo della monarchia assoluta la convocazione delle assemblee fu sempre meno frequente o completamente assente (si pensi alla Francia, ove tra il 1614 e il 1789 gli Stati Generali non furono mai convocati).

Le assemblee erano generalmente suddivise in tre "Stati", ossia nei tre ordini sociali tipici del Medioevo: nobiltà, clero, borghesia. In realtà, manca la rappresentazione del popolo, lo "Stato" più numeroso. Ogni "Stato" comprendeva diversi rappresentanti. La procedura di voto era piuttosto complicata e richiedeva molto tempo. In Francia, ogni "Stato" teneva una propria riunione con un solo voto finale: alla fine, Nobiltà e Clero votavano sempre in modo unanime e il Terzo Stato rimaneva in minoranza. Questa sarà una delle cause che porterà alla Rivoluzione Francese.

Mappa concettuale

Per comprendere ancora meglio il risultato finale, abbiamo prodotto questa mappa concettuale che riassume gli stessi contenuti.

Mappa concettuale sulle assemblee nazionali tra Medioevo ed Età moderna

Immagine jpg (107 KB)

  • Ultima consultazione dei collegamenti esterni: 19-06-2023 09:11
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