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Stati coinvolti

Il periodo compreso tra 1494 e 1559 viene chiamato delle "guerre d'Italia" perché l'Italia diventa teatro di guerre tra due Potenze europee: la Francia da un lato e l'Impero dall'altro. Questo è quanto generalmente riportano i libri di storia.

In verità, la situazione è più complessa, giacché i contendenti sono:

  1. le signorie italiane, che, dopo il quarantennio di stabilità dovuto alla Pace di Lodi (1454), riprendono le lotte per l'egemonia nella penisola, al fine di unificarla (a partire dal 1494);
  2. la Francia, che approfitta delle divisioni interne per conquistare per lo meno il Nord, senza escludere un'espansione anche verso il Centro ed il Sud;
  3. la Spagna, che intende tutelare i propri interessi nel Sud della penisola (con un occhio particolare al Nord);
  4. l'Impero, che non intende perdere gli antichi diritti sull'Italia Centro-settentrionale (che nominalmente fa ancora parte dell'Impero Germanico, ma che di fatto aveva ottenuto ampie autonomie attraverso l'istituzione prima dei Comuni, poi delle stesse Signorie locali;
  5. i principi protestanti e i Turchi Ottomani, chiamati in causa nella parte finale delle guerre.

Ricorda che nel 1516 diventa re di Spagna Carlo I. Nel 1519, lo stesso Carlo I diventa anche imperatore dell'Impero Germanico con il nome di Carlo V. Sono la stessa persona, ma con interessi economici e politici ovviamente più grandi.

Data di inizio

1494

Data di fine

1559

Luogo/Stato

Le guerre si combattono in Italia.

Cause della guerra

Poiché gli Stati in lotta sono molti, le cause sono molteplici:

Fasi

Eventi principali

Prima fase

Seconda fase

Terza fase

Stati vincitori

Spagna

Patti conclusivi

Pace di Cateau-Cambresis (1559). Nonostante la sconfitta, alla Francia vengono riconosciute alcune conquiste precedenti, ossia i territori di Metz, Toul e Verdun.

Conseguenze

L'Italia passa sotto l'influenza spagnola. Dopo il grande periodo dell'Umanesimo e del Rinascimento, la penisola seguirà le sorti della Spagna. Filippo II infatti continuerà nella sua politica espansionistica, impegnando tantissime risorse nelle spese militari, senza effettive riforme economiche e sociali che permettano ai borghesi di sfruttare a pieno le immense quantità di beni provenienti dalle colonie americane.

L'Italia nel Seicento entrerà lentamente in crisi economica e quindi culturale. Potrà risollevarsi solamente a partire dalla fine del 1700, quando l'Austria diventerà padrona (dal 1713) e porterà in Italia riforme economiche e politiche (dal 1740).

Considerazioni politiche

Le guerre d'Italia possono essere lette come una manifestazione delle lotte tra monarchie nazionali e impero.

  1. Ogni Signoria italiana vuole costruire uno Stato nazionale, unificando la penisola. Tuttavia, l'equilibrio politico e militare impedisce che ciò si realizzi. Gli Stati italiani sono condannati a rimanere Stati regionali.
  2. L'intervento della Francia e della Spagna impedisce che le Signorie realizzino il progetto. Ma Francia e Spagna stanno tentando entrambe l'espansione della propria monarchia nazionale, nel tentativo di realizzare un impero. In fondo, in Italia non si parla francese né spagnolo: l'Italia è territorio di conquista.
  3. Carlo V spera di realizzare un impero continentale, conquistando tutta l'Italia ed altri territori. In parte, riesce in quest'ultimo obiettivo.

La penisola italiana, in fondo, è il territorio in cui si scontrano le maggiori forme politiche del 1400-1500: Signorie, monarchie nazionali, impero. La vittoria sarà delle monarchie nazionali, ma ad un prezzo elevato: l'Italia sarà messa e ferro e fuoco e sarà danneggiata anche culturalmente; Spagna e Francia si indebiteranno per bene (e in Francia si verificheranno anche le guerre di religione). Di tutto ciò, si avvantaggeranno due Stati: la monarchia nazionale inglese e la nascente repubblica olandese.

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